fbpx
30
Mer, Ott

Sicurezza Lavoro

Le cadute di un lavoratore dall’alto costituiscono, purtroppo, una delle maggiori cause di infortuni gravi sul lavoro in ambito non solo edilizio, ma anche nella maggior parte degli altri settori, dato che per lavoro in quota si intende un’attività svolta ad un’altezza superiore ai 2 metri.

Gli incidenti gravi e spesso con esiti fatali sono dunque una tragica evenienza che ogni azienda è fortemente motivata a scongiurare o ridurre sensibilmente: a questo scopo si rivela necessario l’impiego di attrezzature e dispositivi di protezione individuale efficienti e soprattutto sicuri. L’utilizzo dei DPI anticaduta è spesso indispensabile per proteggere i lavoratori che operano in quota, in ottemperanza al D.Lgs. 81/2008. Va ricordato anche che, in caso di infortunio, il datore di lavoro inadempiente è responsabile a livello civile e penale.

Quando si lavora in quota, quello di caduta non costituisce l’unico pericolo: esistono, infatti, anche altre situazioni emergenziali ad elevato rischio che richiedono un intervento rapido ed efficiente, come per esempio il salvataggio o il recupero di un lavoratore che si trova bloccato in quota ed è impossibilitato a procedere.

Kiepe Electric - azienda leader nella fornitura di prodotti ad alta tecnologia e soluzioni innovative per diversi settori produttivi, include nella sua gamma anche i DPI per il salvataggio e il recupero degli operatori nei lavori in quota, in sinergia con il proprio centro di formazione nonché partner Skylotec.

Rischi dei lavori in quota: quali sono e come prevenirli

Il lavoro in quota rappresenta un rischio elevato per gli operatori, che possono trovarsi in situazioni di grave pericolo per la loro incolumità. I principali incidenti che vedono coinvolti i lavoratori che operano in altezza sono riconducibili a:

  • innanzitutto, la caduta, causata dalla perdita dell’equilibrio, in aggiunta alla mancanza di attrezzatura di protezione;
  • in secondo luogo, la sospensione inerte che si verifica quando un lavoratore rimane sospeso in quota ed immobile e può portare ad una perdita di coscienza pericolosamente letale. In questo caso, infatti, è impedita la circolazione cardiaca, ciò potrebbe sfociare in ischemia cerebrale se non riattivata correttamente. La sospensione inerte in quota di una persona richiede un intervento immediato poiché può portare a conseguenze fatali in tempi che possono andare da pochi minuti a mezz’ora, in base alle circostanze e alle condizioni dell’operatore.

Tra le misure di prevenzione rientrano senz’altro, oltre alla scelta e all’utilizzo di DPI di sicurezza adeguati (sia anticaduta che di recupero/salvataggio), la conoscenza delle procedure e manovre di salvataggio, la corretta manutenzione dei dispositivi di sicurezza, nonché la formazione e addestramento costanti dei lavoratori, che devono inoltre trovarsi in buone condizioni di salute. Da ultimo, è indispensabile non lavorare mai in quota se ci si trova da soli.

DPI per lavori e salvataggi in quota: quali sono e come usarli

Innanzitutto, la scelta di sistemi di protezione adeguati deve combinare l’idoneità in materia di sicurezza al comfort; in particolare, la persona non deve provare fastidio, ossia non sentire costrette né impedite nei movimenti le seguenti aree: inguinale, lombare, dorsale e cervicale.

Per agire in contesti di recupero o evacuazione in quota sono poi indispensabili dei dispositivi per il salvataggio e la calata, da collegare saldamente all’imbracatura sia dei soccorritori che degli individui soccorsi. È importante che siano facili da utilizzare anche in situazioni di elevato stress e che possano ridurre al minimo ulteriori imprevisti. Tra questi, si ricorda ad esempio il cosiddetto effetto pendolo, cioè l’oscillazione del corpo situato ad alture considerevoli, che potrebbe condurre ad ulteriori infortuni, oppure una velocità di calata troppo elevata e non controllabile che può portare ad una caduta violenta e traumatica.

Le manovre di salvataggio devono essere immediate, per cercare di riportare in piano il lavoratore infortunato e/o in sospensione. In attesa dei soccorsi, se il lavoratore coinvolto è cosciente e ne ha la possibilità, può cercare di muovere gli arti o scaricare la pressione dell'imbracatura raggiungendo una zona di riposo o utilizzando i DPI che ha in dotazione e manovre specifiche.

I sistemi di salvataggio per i lavori in quota includono, dunque, specifici dispositivi di recupero e calata che fissati accuratamente all'imbracatura degli operatori consentono di scendere a terra tramite lo scorrimento di una corda, collegata appositamente a un punto di ancoraggio.

Infatti, i dispositivi MILAN 2.0 e MILAN 2.0 HUB della Skylotec, grazie al freno centrifugo a frizione - utile per mantenere sempre costante la velocità di calata - consentono di operare le attività di soccorso in totale sicurezza e rapidità, evitando così ulteriori traumi nella discesa. Questi dispositivi sono idonei all’uso da parte di due persone, presentano sistemi di bloccaggio ridondanti e, in alcuni casi, sono dotati di una funzione di sollevamento.

Il modello base MILAN 2.0, che garantisce una discesa massima di 500 m e può arrivare a sostenere un peso massimo di 280 kg, costituisce il classico DPI di salvataggio. Invece il modello MILAN 2.0 HUB, anch’esso in grado di consentire una discesa massima di 500 m, è dotato anche della funzione di sollevamento supplementare, che grazie al volantino, permette di sollevare per un breve tratto il lavoratore assistito per sganciarlo dalla sua corda e riportarlo poi finalmente a terra.

Infine, Skylotec può fornire tutti i dispositivi di protezione ed evacuazione confezionati in contenitori sigillati, utili a proteggere i vari componenti dall’umidità, dai raggi UV e dal degrado ambientale, semplificando notevolmente le operazioni di revisione periodica obbligatorie.

Da ultimo, siccome non ci si può improvvisare esperti di salvataggio sul lavoro in quota, né abili conoscitori e utilizzatori di DPI di recupero e calata in base allo scenario in cui ci si trova, Kiepe Electric offre un addestramento preliminare con istruttori certificati Skylotec. In questo modo si consente alle aziende di promuovere la cultura della sicurezza a 360 gradi.



Potrebbe interessarti anche