Il gas radon, spesso sottovalutato, rappresenta una minaccia silenziosa per la nostra salute quando presente in concentrazioni elevate negli ambienti di vita e lavoro. È essenziale comprendere e affrontare questa sfida per garantire il benessere di noi stessi e delle persone a noi care, specialmente alla luce delle recenti disposizioni legislative.
Insieme allo staff di Gruppo Res che si occupa di consulenza per la sicurezza sul lavoro in provincia di Monza e Brianza vedremo tutto quello che c'è da sapere sul rischio radon.
Che cos'è il gas radon?
Il gas radon è un gas radioattivo insapore, inodore e incolore che si forma attraverso il decadimento dell'uranio presente nel suolo e nell'acqua. Può penetrare negli edifici attraverso fessure, crepe o sistemi di canalizzazione e accumularsi a livelli pericolosi.
Le regioni montane e collinari, come le Alpi e gli Appennini, sono particolarmente a rischio a causa delle rocce granitiche e vulcaniche che contengono elevate concentrazioni di uranio. Regioni come Lombardia, Lazio, Campania e Friuli-Venezia Giulia sono tra le più critiche.
Normativa italiana sul radon
In Italia, la valutazione del rischio radon è regolamentata principalmente da due leggi:
1. Decreto Legislativo 81/2008 - Questo decreto, noto come Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro, stabilisce le disposizioni per la protezione della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. All'articolo 28, il D.Lgs. 81/2008 richiede ai datori di lavoro di valutare tutti i rischi a cui possono essere potenzialmente esposti i lavoratori, compreso il rischio derivante dall'esposizione al gas radon.
2. Decreto Legislativo 101/2020 - Questo decreto, entrato in vigore il 27 agosto 2020, ha riordinato e riunificato in un unico provvedimento tutte le disposizioni vigenti in tema di esposizione a radiazioni ionizzanti, inclusi quelli derivanti dal gas radon. Il D.Lgs. 101/2020 introduce importanti novità, fornendo indicazioni specifiche per la valutazione, la gestione e la mitigazione del rischio radon nei luoghi di lavoro e nelle abitazioni.
Il Decreto Legislativo 101/2020 stabilisce chiaramente l'obbligo di valutare il rischio radon in determinati luoghi di lavoro, come quelli sotterranei, semisotterranei o situati al piano terra nelle cosiddette "aree prioritarie". Inoltre, fornisce linee guida per la valutazione del rischio, specificando i livelli di riferimento per la concentrazione media annua del gas radon e le misure correttive da adottare in caso di superamento di tali livelli.
Questi due decreti costituiscono la base normativa per la valutazione e la gestione del rischio radon in Italia.
Rischi per la salute
L'esposizione prolungata al radon aumenta il rischio di cancro ai polmoni, specialmente per i fumatori. Può anche causare bronchite cronica e insufficienza respiratoria, con un rischio maggiore per i bambini, il cui sistema respiratorio è ancora in fase di sviluppo.
Valutazione del rischio radon
La valutazione del rischio è fondamentale per ridurre l'esposizione al gas radon. I datori di lavoro devono valutare i rischi e adottare misure preventive adeguate. Il recente D. Lgs. 101/2020 stabilisce l'obbligo di valutare il rischio radon in determinati luoghi di lavoro e fornisce linee guida per la valutazione e la gestione del rischio.
Come si valuta il rischio radon?
La valutazione del rischio prevede la misurazione della concentrazione media annua del gas radon e l'adozione di misure correttive se i livelli superano i limiti di riferimento. Esistono kit di rilevamento disponibili sul mercato, ma la valutazione deve essere condotta da un servizio professionale qualificato.
Misure correttive
Le misure correttive possono includere la depressurizzazione del terreno sottostante agli edifici, la ventilazione degli ambienti interrati, la sigillatura di fessure e crepe e l'isolamento di materiali radon-emettitori.
Proteggi te stesso e chi ti circonda dal rischio del gas radon. Fai valutare il tuo ambiente e adotta le misure preventive necessarie per garantire un ambiente sicuro e salutare. La tua salute non ha prezzo.