L'intonaco è un materiale da costruzione con proprietà isolanti e ignifugo, ampiamente utilizzato in muratura per le molte qualità che lo caratterizzano. A lungo confinato al lavoro interno delle abitazioni, questo viene sempre più utilizzato nel restauro e nella finitura delle facciate degli edifici. L’intonaco per esterni è una malta composta da diversi materiali inerti, come ad esempio la sabbia, nella misura minima del 50% del totale, al quale viene aggiunto un agente legante come la calce idraulica, il gesso oppure altri leganti ottenuti industrialmente che devono essere in grado di proteggere le pareti dagli agenti atmosferici ma allo stesso tempo permettere alle pareti di respirare per evitare la formazione di condense.
Materiale principe di rivestimento
L’intonaco per esterni non è altro che l’ultimo strato di rivestimento di un edificio la cui funzione protettiva, soprattutto contro l'azione corrosiva degli agenti atmosferici, può essere contemporaneamente anche decorativa ed estetica. Molto importante è optare per intonaci in grado di assorbire l’acqua e di restituirla velocemente all’aria, nonché presentare una buona permeabilità al vapore, in quanto il degrado dell'intonaco esterno avviene, infatti, proprio a causa delle infiltrazioni di acqua e per effetto delle escursioni termiche. Quando l'intonaco si usura si formano dapprima dei rigonfiamenti, poi si hanno i distacchi e, in poco tempo, la parete resta scoperta.
Pertanto, se è vero che l'acqua è il principale alleato dell'intonaco, è anche il suo peggior nemico perché non tollera l'umidità e si deforma rapidamente. Basterebbe migliorarlo per avere caratteristiche idrorepellenti al fine di resistere all'acqua senza problemi, almeno in una certa misura.
Possiamo tranquillamente dire che l'intonaco rappresenta l'abito delle nostre abitazioni, quello che protegge dagli agenti atmosferici e al tempo stesso dona loro personalità, decoro urbano, colore e comfort.
Come scegliere l'intonaco per esterni
Lo spessore tipico dell'intonaco è di 2 cm, sebbene, in determinate circostanze e per taluni necessità e tipologie, può essere incrementato.
A seconda dell'uso l'intonaco per esterni può essere scelto in considerazione di caratteristiche particolari. Innanzitutto dalla composizione della malta:
- malta con gesso: l'intonaco ottenuto dal gesso, una roccia calcarea che, ridotta in polvere e mescolata all'acqua, produce una pasta fangosa facile da lavorare. Un processo di riscaldamento disidrata la struttura ionica del gesso e la macinatura darà un risultato sabbioso ma fine. Può essere usato per realizzare pezzi ornamentali e stucchi.
- malta con calce idraulica a base di argilla: per ottenere intonaci per esterni sufficientemente traspiranti e che garantiscano un’ottima aderenza alle pareti esterne, in grado di offrire una discreta protezione contro gli sbalzi termici;
- malta con calce idraulica e pozzolana: alla malta di base viene aggiunta la pozzolana, un materiale vulcanico che aumenta la resistenza dell’intonaco per esterni all’acqua e all’umidità; rappresenta la soluzione migliore per pareti esposte a climi molto piovosi o umidi;
- malta con calce idraulica e cemento: questa combinazione di materiali combina i vantaggi della calce idraulica con argilla e con pozzolana, ne viene fuori un intonaco per esterni che oltre ad adattarsi perfettamente alla muratura offre un’elevata protezione da sbalzi termici, acqua e formazioni di condense.
Intonaci naturali e per la bioedilizia
Il mercato offre numerose possibilità studiate per soddisfare le esigenze di ogni edificio a seconda delle condizioni ambientali in cui si trova. Esistono diverse tipologie di intonaci e per scegliere quello giusto dobbiamo sapere a quale necessità vogliamo che risponda.
In commercio esistono anche degli intonaci che per la loro composizione completamente naturale e l’assenza di qualsiasi additivo chimico, trovano naturale impiego, oltre che nell’edilizia tradizionale, nella bioarchitettura o bioedilizia e nel restauro storico architettonico.
Possibili finiture per intonaco da esterno
Grazie all'impermeabilità e alla resistenza alle intemperie, l'intonaco è ampiamente utilizzato per rivestire le facciate degli edifici e ripristinare e restaurare le facciate di quelli più vecchi. In tal modo gli edifici restano protetti per lungo tempo dalle condizioni atmosferiche e dall'esposizione a luce solare intensa.
La buona esecuzione dell'intonaco richiede, innanzitutto, che la superficie del muro sia bene inumidita con acqua, e che la malta venga scagliata con violenza in modo che possa aderire tenacemente alla parete. Infatti, se il muro non viene adeguatamente bagnato, tende a sottrarre acqua alla malta dell'intonaco, provocando crepe che ne facilitano il distacco.
Diverse finiture caratterizzano l'intonaco per esterno. Le più comunemente usate sono:
- graffiato: l'intonaco non completamente essiccato viene raschiato con una spatola con chiodi al fine di dare alla parete l'aspetto granulare;
- levigato: dopo aver rivestito con l'intonaco la superficie del muro, si liscia con una cazzuola. Il risultato è un muro liscio al tatto come se fosse una superficie marmorizzata;
- gettato: questo tipo di finitura si ottiene, per esempio, passando con una scopa l'intonaco in forma liquida sulla parete;
- sabbiato: passato l'intonaco, una volta asciutto viene levigato con una levigatrice o carta abrasiva adatta a questo tipo di lavoro;
- lavato: questo tipo di finitura si ottiene quando la facciata ricoperta da intonaco non ancora asciutto viene strofinata delicatamente con un pennello intriso di acqua per ottenere un effetto di invecchiamento.
In breve, qualunque sia la finitura, l'intonaco conferisce alla facciata di un edificio un effetto attraente e soprattutto la robustezza e la longevità necessarie per la durata di quest'ultimo.
Potrebbe interessarti anche