In questo periodo di crisi, sempre più italiani stanno optando per la scelta di recuperare ad uso abitativo locali di tipologia C1 (negozi e botteghe), C2 (magazzini e locali di deposito) e C3 (laboratori e locali di deposito). Spesso i locali sono fatiscenti e seminterrati, intaccati da seri problemi di umidità. Per far fronte all’eventuale ristrutturazione è bene sapere e conoscere cosa sia l’umidità relativa.
Come riconoscere l'umidità relativa
Oltre a minare la salute delle murature, con macchie e sfaldamenti, e dell’uomo, creando un ambiente malsano, l’umidità relativa va tenuta sotto controllo anche in fase di posa, e parlando di ristrutturazioni indagheremo proprio sugli effetti che ha nella messa in opera...
Umidità relativa : cos'è
Col termine umidità relativa s’intende il rapporto fra la quantità d’acqua presente nell’aria e la massima quantità d’ acqua che l’aria potrebbe assorbire a quella temperatura, prima che l’acqua si condensi in piccolissime gocce. Gli strumenti per misurare l’umidità relativa sono chiamati igrometri, e possono essere sia meccanici sia elettronici.
Umidità relativa : l'influenza durante la messa in opera
Tramite l’igrometro potremo quindi leggere l’umidità relativa presente nell’ambiente ed agire di conseguenza. Contrariamente a quanto si può pensare un ambiente saturo, ossia con elevata percentuale di umidità relativa, gioca un ruolo migliore di quanto non possa fare un ambiente insaturo con umidità relativa bassa.
Dunque in un ambiente insaturo l’acqua che si trova nel calcestruzzo tende ad evaporare per saturare l’ambiente. Se l’evaporazione prosegue continuamente senza mai poter saturare completamente l’ambiente, ciò provoca un significativo essiccamento del calcestruzzo. Le conseguenze dell’essiccamento sono:
- Un maggiore vulnerabilità delle armature metalliche alla corrosione (copri ferro poroso)
- Una minore resistenza meccanica nella struttura rispetto a quella ottenuta in fase di progetto
- Un aumento del rischio di fessurazione da ritiro plastico del calcestruzzo fresco
- Un aumento del rischio di fessurazione da ritiro igrometrico del calcestruzzo indurito
Umidità relativa : gli strumenti per rilevarla
Per gli igrometri meccanici si sfruttano la capacità di alcune fibre naturali ad allungarsi o ritirarsi al variare dell’umidità: i capelli umani offrono ottime caratteristiche di sensibilità ed uniformità di reazione anche al variare della temperatura. Negli igrometri a capelli, tramite semplici leveraggi, un sottile fascio di capelli è usato per muovere una lancetta.
Al giorno d’oggi vengono anche usati capelli sintetici, lasciando invariato il principio meccanico di funzionamento, con risultati forse anche migliori e più stabili nel tempo di quelli ottenuti con i capelli naturali per la misurazione dell’umidità relativa. Non va confuso con gli igrometri con sensore interno d'umidità relativa a bilama e a spirale, uguali nell'aspetto esteriore, ma notevolmente meno sensibili.
Esistono oggi anche igrometri elettronici, strumente abbastanza precisi , anche se personalmente non ho mai riscontrato in essi la praticità di lettura e la precisione riscontrabile in igrometri a capelli di buona qualità.