Altri 3.000 lavoratori di Microsoft sono venuti a conoscenza che la loro avventura professionale nella più grande software house del mondo è finita.
Novità Microsoft
Il gigante di Redmond ha infatti ufficializzato la seconda ondata di tagli – la prima si è materializzata a gennaio con 1.400 licenziamenti – previsti dal piano di riduzione dell'organico di complessivi 5.000 unità entro la metà del 2010. Il fatto che in soli tre mesi Microsoft abbia quasi completato la manovra di esuberi lascia pensare che vi saranno ulteriori operazioni di forbice al personale, sebbene non vi siano ufficializzazioni in tal senso.
La situazione è comunque di massima allerta e lo conferma il fatto che il Ceo Steve Ballmer ha inviato un memo per posta elettronica ai dipendenti della società in cui apre di fatto la porta a ulteriori provvedimenti.
Nel messaggio il numero uno ribadisce infatti la necessità di monitorare attentamente gli impatti della crisi economica sulle attività della compagnia e anticipa la possibilità di nuove azioni sulla struttura dei costi, parlando a chiare lettere di "addizionali tagli dei posti di lavoro".
Stando alle prime indiscrezioni gli addetti a rischio sarebbero altri 2.000 o 3.000 e alcuni di questi impiegati nel business dei servizi Internet. A differenza del primo taglio, quello annunciato oggi non riguarderà solo i dipendenti Usa e interessa praticamente tutte le filiali internazionali e molte delle aree aziendali. Dopo il forte ridimensionamento degli utili registrato nell'ultima trimestrale, per Microsoft arriva quindi un'altra brutta giornata, salutata da Wall Street con un calo del titolo (a metà giornata) dell'1,9% a quota 19,80 dollari.