La saldatura è uno dei procedimenti più utilizzati in meccanica, che permette l’unione di due componenti (giunti) al fine che possano lavorare tra loro rendendosi l’un l’altro “solidali”.
Si tratta di una tecnica estremamente diffusa che affonda le sue radici nella storia antica, di essa abbiamo le prime tracce addirittura nel Medioevo.
La saldatura nella storia
Sin dalle prime fasi del Medioevo l’utilizzo e la lavorazione del ferro ebbero un’impennata considerevole. Questo materiale era infatti l’elemento principe di numerose costruzioni, fabbricazione di utensili, armi, armature e molto altro.
Chiaramente parliamo di un periodo in cui l’uomo non possedeva conoscenze avanzate per la lavorazione del ferro e, pertanto, dobbiamo immaginare la saldatura nella sua accezione primordiale e non precisa e raffinata come oggi.
L’operazione avveniva grazie all’utilizzo di grandi fornaci, che i fabbri utilizzavano per riscaldare gli elementi e poi unirli grazie al sapiente uso del martello. Il vantaggio principale di questa tecnica era quello di poter realizzare supporti estremamente resistenti, grazie alla lega di cui erano composti.
Tale beneficio fu talmente palese da diventare la tecnica eletta anche in Giappone, per la produzione delle Katane, speciali spade utilizzate dai guerrieri del Sol Levante.
Nel corso dei secoli tale procedura fu via via raffinata, grazie soprattutto ai costanti studi che miravano a ottimizzare la complessa ed estremamente faticosa fase del martello, che non consentiva risultati precisi ma richiedeva grande dispendio di tempo ed energie.
All’inizio del Novecento le conoscenze portarono all’introduzione della Saldatura Ossiacetilenica, un processo di fusione del metallo che non prevedeva che fosse martellato, ma negli anni successivi venne superato anche questo step grazie alla nascita dell’elettrodo e all’utilizzo dell’arco elettrico per saldare il ferro, introducendo così il concetto di “materiale d’apporto” utile a generare calore e finalizzare quindi la saldatura.
Successivamente fu il momento della saldatura a gas, sino alle recenti tecniche di saldatura TIG e MIG/MAG.
Quali metalli si utilizzano per la saldatura?
Partiamo da un presupposto, quando viene effettuata una saldatura sono due gli “attori” in gioco, che svolgono due ruoli diversi: il materiale da saldare e quello d’apporto. Quest’ultimo è funzionale all’unione dei materiali base.
I materiali base, ossia le tipologie di metallo utili ad essere saldate, sono generalmente le leghe dell’Alluminio, le leghe del Nichel, le leghe del Titanio e ovviamente l’acciaio. Se i due componenti sono dello stesso materiale parliamo di saldatura omogenea, mentre se sono di materiali diversi parliamo di saldatura eterogenea.
I materiali d’apporto invece sono quelli utilizzati in fusione proprio per favorire l’unione dei due giunti, e sono di norma fili, bacchette, nastri e similari. Per inciso: non per tutte le tipologie di saldatura è richiesto materiale d’apporto.
La saldatura in edilizia
Nel campo edile l’utilizzo delle tecniche di saldatura è estremamente utile, il settore di applicazione è molto vasto e i benefici per gli operatori e per la qualità stessa dei lavori svolti ne risente in positivo sia sul versante dei tempi che del risultato finale.
Particolarmente interessante per il settore edile è la conoscenza della saldatura TIG, una forma di saldatura che viene particolarmente sfruttata in quanto permette di ottenere una saldatura di alta qualità, soprattutto per materiali come alluminio ed acciaio inox.
Di fondo, le applicazioni in campo edile si sviluppano nella possibilità di creare grandi o piccoli elementi di collegamento e supporto per ponti, strutture, edifici e quant’altro. Tale procedura consente infatti di ottenere un ottimo risultato in termini di solidità e protezione agli agenti esterni come quelli atmosferici, oppure a quelli interni come le sollecitazioni, gli urti, il carico di capienza e similari.
Tipologie di saldatura
I tipi di saldatura si dividono in macro e microcategorie. Nelle macrocategorie rientrano tutte le saldature definibili come Autogene oppure Eterogene. Le saldature autogene sono quelle realizzabili con o senza l’ausilio di un materiale d’apporto, mentre quelle eterogene, dette anche brasature, sono tutte le saldature che prevedono esclusivamente la saldatura del materiale d’apporto.
Ogni tipologia di saldatura è a sua volta applicabile utilizzando diverse tecniche specifiche, che si differenziano per procedimento, elementi utilizzati, presenza o meno di materiale d’apporto, tecnica di fusione, temperature e molto altro.
In linea di massima le tecniche di saldatura più utilizzate sono:
- Saldatura Ossiacetilenica (OFW)
- Saldatura ad Arco sommerso (SAW)
- Saldatura ad elettrodo rivestito
- Saldature MIG/MAG
- Saldatura TIG
- Saldatura al Plasma
- Saldatura a Elettroscoria (ESW)
- Saldatura a Elettrogas (EGW)
- Saldatura a fascio (EBW)
- Saldatura Laser
Ognuna di esse trova il suo campo di applicazione idoneo in base alle esigenze di chi la realizza e del risultato finale che si desidera ottenere.