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Ven, Mag

Sicurezza Lavoro

Svolgendo dei lavori a stretto contatto con il pericolo, possedere delle scarpe antinfortunistiche può essere un ottimo modo per evitare qualche piccolo e spiacevole incidente sul lavoro. Questo particolare tipo di calzature, devono assicurare in tutto e per tutto la protezione del piede durante lo svolgimento di un lavoro. Esattamente come avviene per le scarpe da passeggio, da running o da cerimonia, la sintonia che si deve avere con la scarpa antinfortunistica è estremamente soggettiva.

I nostri consigli utili per acquistare scarpe infortunistiche

Alla luce di questa puntualizzazione, anche se un collega o una vecchia conoscenza ti consiglia uno specifico tipo di calzatura antinfortunistica, necessaria è indubbiamente una prova in prima persona. La forma che il proprio piede assume sulla base della scarpa indossata dipende molto da persona a persona. Tra le tantissime possibilità di scelta, queste scarpe si dividono principalmente in 5 gruppi specifici qui di seguito elencati:

  1. Scarpe alte: queste permettono di avere un sostegno e una protezione alla caviglia, insieme ad un’efficace protezione dal freddo;
  2. Scarpe basse: Queste consentono estrema flessibilità e leggerezza, senza però offrire una concreta protezione alla caviglia;
  3. Stivali: principalmente utilizzati quando l’impermeabilità assoluta è richiesta in ambito lavorativo;
  4. Sandali: garantiscono la traspirazione del piede, principalmente durante la stagione estiva, ma non sono pensati per ambienti lavorativi sporchi e del settore edile;
  5. Zoccoli: la forma, con una specifica suola antiscivolo, permette a queste scarpe di essere utilizzate nel settore medicale o gastronomico.

La classificazione: quali sono i requisiti?

Le calzature antinfortunistiche sono degli effettivi dispositivi di protezione individuale, capaci di rispondere a specifici requisiti osservati all’interno della direttiva europea CEE 89/686, con l’obiettivo di ottenere una marchiatura CE di garanzia e conformità. Secondo la nomenclatura della direttiva, le scarpe infortunistiche sono tutte le calzature le cui caratteristiche sono funzionali alla protezione sul lavoro. Nonostante questa definizione, esistono differenti classi si sicurezza delle scarpe antinfortunistiche, identificate dall’aggiunta di un numero. Oltre alla banale resistenza richiesta, questa tipologia di scarpe richiede dei requisiti minimi, che sono i seguenti:

•    Assorbimento dell’energia nella zona del tallone;
•    Resistenza ad oli caldi ed a idrocarburi;
•    Presenza di suola antistatica;
•    Resistenza allo scivolamento;
•    impermeabilità;
•    Suola resistente alle perforazioni.

Per di più la normativa in vigore definisce tre diverse classi di resistenza allo scivolamento SR, la SRA (resistenza allo scivolamento con suolo in ceramica con acqua e detergente), LA SRB (resistenza allo scivolamento con suolo in acciaio e glicerina) e la SRC (resistenza allo scivolamento in entrambe le situazioni precedenti).

La realizzazione: quali sono le componenti?

Le scarpe di natura antinfortunistica sono provviste di una struttura specifica, capaci di renderle adatte nell’ambito lavorativo. All’interno di alcuni luoghi dove la possibilità di infortunio è elevata, la struttura della scarpa che si indossa necessita di punti fermi e saldi. Le componenti principali sono: il puntale, la lamina anti-perforazione, la suola e la tomaia.

Il puntale altro non è che la parte del rinforzo applicata sulla punta della scarpa, orientata a tutelare le dita da urti o schiacciamenti. La Lamina invece è un materiale resistente all’interno della scarpa, il cui scopo è evitare che oggetti appuntiti o taglienti possano raggiungere il piede. La suola banalmente posta sulla parte inferiore della scarpa, ha un potere antiscivolo e anti abrasione. Infine la tomaia, parte superiore della scarpa, in base al materiale con cui è realizzata,offre proprietà impermeabili e traspiranti, nonché protettive verso fonti elevate di calore.



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