In Italia l'abusivismo edilizio è un fenomeno tutt'altro che marginale: a dircelo è l'ISTAT nel suo “Rapporto sul Benessere equo e sostenibile” (Bes 2015).
Novità Istat in fatto di abuso edilizio
Secondo le rilevazioni ISTAT la quantità di costruzioni abusive ha registrato, nel 2014, un incremento assai preoccupante: rispetto all'anno precedente, il numero di edifici illegali è passato da 15,2 a 17,6 ogni 100 autorizzate.
Questo aumento è attribuibile, secondo il Bes, “al diverso impatto della crisi economica sulla componente legale e su quella illegale della produzione edilizia”: infatti, a partire dal 2008, il flusso delle produzioni legali si è ridotto di oltre il 60%, mentre quello della produzione illegale di meno del 30%.
La distribuzione di costruzioni abusive sul territorio nazionale risulta essere assai disomogenea: il Mezzogiorno presenta le percentuali più elevate di edifici fuori legge, tanto che l'ISTAT prevede la configurazione di “una deriva pericolosa verso situazioni di sostanziale irrilevanza della pianificazione urbanistica”. In Molise, Campania, Calabria e Sicilia nel triennio 2012-2014 la percentuale di edifici illegali è stimata tra il 45 e il 60% rispetto a quelli autorizzati.
La tendenza non accenna a ridursi neppure in altre regioni italiane: nello stesso periodo, i valori medi dell'indice di abusivismo sono raddoppiati rispetto al triennio precedente in Umbria e nelle Marche, mentre incrementi rilevanti sono stati registrati in Toscana, Lazio e Liguria.