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Il 22 Dicembre 2016 rimarrà una data da ricordare perchè è il giorno in cui si mette la parola fine alla storia di un’opera raccontata per generazioni come l’eterna incompiuta, un opera iniziata negli anni ’60, l'Autostrada Salerno - Reggio Calabria. Oltre all'eliminazione di alcune condizioni di rischio ed all'allargamento dell'autostrada, il progetto ed i lavori previsti nell'ultimo periodo hanno mirato a fare dell'autostrada una "Smart Road", ovvero una strada dove potranno viaggiare le auto senza pilota, le 'self-driving cars".

NOn sarà più un miraggio, ma una visione futuristica la nuova autostrade Salerno - Reggio Calabria

Questo sarà possibile grazie a dei sensori che dialogano con le auto e una rete Wi-Fi. I veicoli rimarranno connessi ad internet fino alla velocità consentita di 130 km/h, per mezzo di una banda ultra larga presente su tutto il percorso stradale. Questi sensori saranno in grado di inviare alle 'self-driving cars" informazioni riguardanti le condizioni meteo, il traffico e l'eventuale presenza di cantieri aperti monitorando continuamente i parametri per elevare la sicurezza e il confort di guida e mitigare i fattori di rischio per poter intervenire efficacemente in casi di emergenza. In questo modo verrà migliorata anche la gestione dei cicli di manutenzione e delle emergenze.

Per il raggiungimento di questi obiettivi è prevista la posa della fibra ottica, compatibile anche con le esigenze del ‘piano banda larga’ del Governo del quale abbiamo parlato in un articolo precedente. La ricarica dei veicoli elettrici potrà avvenire nelle stazioni di servizio dove sono presenti isole verdi.

Molti di questi interventi sono finanziati dal bando Smart Road, lanciato a luglio dall’Anas, che ha stanziato 20 milioni di euro. Al momento l’investimento complessivo per lavori realizzati, in corso e in fase di gara è pari a 7,446 miliardi di euro.

Gli interventi che hanno portato all'inaugurazione del 22 Dicembre 2016 sono stati molti, come l'allargamento della strada e la demolizione del tracciato originario caratterizzato da curve cieche, pendenze eccessive e mancanza di aree di emergenza, a vantaggio di uno nuovo.
 
I lavori che sono stati realizzati sull'autostrada, iniziati negli anni 60, sono stati molto impegnativi soprattutto per la presenza degli Appennini e la necessità di realizzare molte gallerie e viadotti. Su tutto il tragitto sono presenti 480 tra ponti, viadotti e cavalcavia, 190 gallerie e 52 svincoli che nella maggior parte dei casi si tratta di opere d’arte la cui realizzazione ha richiesto soluzioni progettuali innovative e complicate sia dal punto di vista delle forme architettoniche e ambientali che dal punto di vista degli schemi strutturali.

Per fare un semplice esempio basta pensare alla soluzione studiata dai progettisti per superare la strozzatura del Sirino, dovuta alla presenza di una massa franosa continua che per oltre 40 anni ha costretto il transito su una carreggiata a corsia unica risolta con la realizzazione di due nuove gallerie naturali di concezione avveniristica.

Per l'adeguamento statico ed il restauro del viadotto "Sfalassà", lungo circa 900 metri e alto 245 metri., sono state utilizzate invece le tecnologie più innovative e avanzate. Come potete vedere sulla foto dell'articolo, si tratta di un’opera d’arte di grande valore storico e d’ingegneria, considerata il simbolo dell’autostrada A3.

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