Al via il nuovo Piano casa che prevede 200 milioni di euro per la costruzione di 100 mila abitazioni nei prossimi 5 anni.
Case popolari e alloggi con mutui agevolati andranno a giovani coppie e nuclei familiari a basso reddito, studenti fuori sede, anziani in condizioni sociali svantaggiate, sfrattati, immigrati regolari a basso reddito, residenti da almeno dieci anni in Italia. Con l'approvazione del Cipe e della Conferenza Stato-Regioni è stato firmato ieri a Palazzo Chigi il decreto presidenziale che dà il via libera al cosiddetto piano casa.
Il ministro, Altero Matteoli, assicura: presto altri fondi, la quota disponibile salirà fino a 550 milioni. Insoddisfatte le Regioni per le quali si tratta di stanziamenti inferiori a quelli accantonati nella manovra 2007.Il piano, aggiunge Matteoli, prevede interventi diversificati a seconda delle categorie interessate, disponibilità di finanziamenti pubblici e privati da utilizzare con procedure snelle, incentivi e agevolazioni fiscali. Gli alloggi saranno destinati sia in proprietà quali prima casa, sia in locazione a canone sostenibile e a canone sociale.
Inizialmente saranno 200 milioni di euro che diventeranno 550 milioni con prossimi stanziamenti. Il piano, sostiene Matteoli, consiste in un insieme di interventi di edilizia residenziale pubblica, project financing, agevolazioni alle cooperative edilizie e un sistema integrato di fondi immobiliari, cui è devoluto uno stanziamento di 150 milioni di euro, che a regime si stima attrarrà investimenti per tre miliardi di euro. Il tutto da attivare con la collaborazione anche finanziaria di Regioni ed Enti locali.
Tra l'altro è prevista la valorizzazione di aree demaniali con la loro riqualificazione urbana gli emendamenti introdotti rispondono a istanze del territorio, e restano in linea con la filosofia complessiva del provvedimento. Il disegno di legge si attiene anche ad un emendamento sulle norme regionali inerente la rigenerazione urbana, che mira a incentivare la delocalizzazione di immobili contrastanti con i valori ambientali o paesaggistici e con situazioni a rischio sisma,dirigendosi invece verso aree omogenee per destinazione e ubicate in contesti non sensibili o vulnerabili.
L’opportunità della legge offre tra l'altro sostegno al settore edilizio, promuovendo l'edilizia sostenibile e migliorando le condizioni di sicurezza del patrimonio e la qualità architettonica, paesaggistica e ambientale della città e del territorio.